“Non è sicuramente facile seguire l’iter parlamentare in relazione al decreto fiscale, attendiamo quindi il 2 maggio, quando scadrà (finalmente) il termine di approvazione e il decreto diventerà legge “ – così Giuseppe Balicco – Presidente della Coldiretti Valle d’Aosta , sulle novità fiscali che andranno ad interessare anche il settore primario. “I presupposti sull’IMU per i fabbricati strumentali agricoli, come noto, ci sono tutti – continua Balicco - anche se alla Camera sono fioccate nuove proposte e, ribadisco, attendiamo che il gatto sia proprio nel sacco prima di cantare definitivamente vittoria”
“Intanto sulla questione – il famoso comma 9 che assoggetterebbe tutti i fabbricati esenti da IMU ad IRPEF - abbiamo interessato i Parlamentari, - conclude Balicco - affinché ottengano garanzie da parte del Governo sulla non applicabilità in agricoltura.
Coldiretti informa, inoltre e sempre sul fronte fiscale, che il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge recante una delega al governo in materia fiscale.
Il Ministro Catania ha garantito l’impegno del governo diretto ad evitare che venga compromessa la redditivita’ delle imprese, in una visione che tutela la specificita’ del settore e del territorio.
Nel disegno di legge di delega fiscale approvato dal Consiglio dei Ministri e’ prevista una revisione del sistema catastale. Da tale revisione e’ escluso il catasto dei terreni agricoli e, per quanto concerne i fabbricati rurali, pur essendo in linea di principio inclusi nel perimetro della delega (che concerne il catasto fabbricati), non sono tuttavia previsti princìpi e criteri direttivi per l’esercizio della revisione. Cio’ comporta che nella stesura attuale la delega non e’ applicabile ai fabbricati rurali. Sempre in merito alla tematica catastale, va poi segnalato che nella conversione del decreto legge sulla semplificazione fiscale e’ contenuta una disposizione che da’ la possibilita’ al ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il ministero dell’economia e finanze, di riclassificazione dei comuni ai fini della catalogazione delle categorie di comuni svantaggiati e montani ai fini IMU. La norma e’ diretta a riposizionare i comuni stessi alla luce della effettiva redditivita’ delle diverse zone agricole, in modo da realizzare una catalogazione IMU (relativa alle zone soggette ed a quelle esenti) piu’ rispondente alla realta’ economica delle imprese.
“Da tempo le “vere” zone di montagna sono molto attente alla questione – afferma il direttore della Coldiretti Ezio Mossoni - se viene concessa una agevolazione alla montagna ma, poi, dalla porta o dalla finestra si fanno entrare in tali zone la stragrande maggioranza dei territori ecco che le agevolazioni portano elusione e non sono più efficaci. Sappiamo che l’argomento è all’ordine del giorno anche del Parlamento Europeo ed è tema di discussione per la prossima PAC. “
Coldiretti si chiede solo se, dopo anni di richieste in tal senso rimaste e inevase, sia proprio adesso il momento di mettere mano alla questione con le imprese agricole alle prese con le gravi difficoltà del mercato e della crisi economica.
In fine il Governo ha rassicurato il mondo agricolo – e questo è di grande importanza - per quanto concerne le imposte sui redditi: Le nuove misure delineate dal disegno di legge di delega fiscale per le imprese non si applicano al settore agricolo. Le imprese agricole, pertanto, continueranno a calcolare ed a corrispondere l’imposta secondo l’attuale sistema, basato sul reddito agrario derivante dal catasto.