Nel medio e lungo termine si prevede una crescente difficoltà nel reperire risorse umane per i lavori stagionali quali i raccolti o i lavori in alpeggio
Seppure nell’immediato il mondo agricolo cerca di andare avanti nonostante l’emergenza per il Coronavirus ed i conseguenti decreti, e sottolineando le difficoltà che gli agriturismi stanno vivendo fin da ora, i risultati delle restrizioni nel medio e lungo termine si faranno sentire pesantemente sulle aziende che lavorano nel campo dell’agroalimentare e della zootecnia.
Una delle principali conseguenze delle limitazioni degli spostamenti sarà la difficoltà a trovare risorse umane per i lavori stagionali nelle nostre aziende, come la raccolta della frutta e verdura o il lavoro negli alpeggi.
“Per questo motivo occorre una radicale revisione del sistema dei voucher agricoli che vada nella direzione di una sua semplificazione, al fine di generare posti di lavoro presso categorie di lavoratori solitamente difficili da inquadrare”, è l’appello lanciato da Alessio Nicoletta ed Elio Gasco, Presidente e Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.
I voucher erano stati introdotti per la prima volta in via sperimentale nel 2008 proprio in agricoltura con la vendemmia per le peculiarità dell’offerta di lavoro nelle campagne. Nel corso degli anni successivi quello dei campi è stato l’unico settore rimasto legato all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito) e gli accresciuti appesantimenti burocratici che ne hanno limitato l’utilizzo. Ora, in questa situazione di emergenza, le pratiche legate ai voucher vanno semplificate e alleggerite.
12 Marzo 2020
CORONAVIRUS, COLDIRETTI VDA: “SEMPLIFICARE I VOUCHER PER GLI STAGIONALI AGRICOLI”