Lo Stato italiano promuove le vendite all’estero della bresaola uruguaiana ma anche la finocchiella, il salame toscano e il culatello prodotti negli Stati Uniti e venduti a New York dalla salumeria Rosi del Gruppo Parmacotto il quale ha appena stipulato un vantaggioso accordo che prevede un investimento di ben 11 milioni di euro nel proprio capitale sociale da parte di Simest, una società per azioni controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico con la partecipazione di privati.
Lo ha denunciato il presidente della Coldiretti Sergio Marini proprio al Forum Internazionale dell’alimentazione di Cernobbio sostenendo che non è politicamente accettabile che lo Stato, che rappresenta tutti i cittadini italiani, finanzi direttamente o indirettamente la produzione o la distribuzione di prodotti alimentari che non hanno nulla a che fare con il tessuto produttivo del Paese ma che anzi - sottolinea Marini - fanno concorrenza sleale agli imprenditori impegnati nell’allevamento e nella produzione in Italia. Di fronte a questa situazione la Coldiretti – ha concluso Marini – si pone due domande:
- Perché lo Stato investe risorse pubbliche per divenire proprietario di un’azienda che fa concorrenza agli imprenditori nazionali evocando un'italianità dei prodotti in realtà insussistente?
- Quanti casi analoghi esistono e quali iniziative si intende adottare per porre fine a questa grave situazione che frena la crescita dell’agricoltura italiana e del paese ?