8 Settembre 2011
NOTIZIE FISCALI: PARTITA IVA ” DORMIENTE” IN AGRICOLTURA

 Mentre ci si accinge ad esaminare il decreto economico di settembre che prevede numerosi interventi e del quale daremo ampia informazione al più presto ricordiamo che la conversione in legge del decreto n. 70/11 – c.d. Decreto sviluppo –  che ha convertito in legge anche la Manovra correttiva (D.L. 98/11) prevede la chiusura d'ufficio per le partite IVA inutilizzate. Si pone, però, il problema per gli agricoltori "esonerati", sotto i settemila euro di volune d'affari.
Chiusura partite Iva inattive: sono revocate d’ufficio le partite Iva per le quali non sia esercita l’attività per tre annualità consecutive. Stesse conseguenze in caso di mancata presentazione della dichiarazione annuale. Viene introdotta una mini sanatoria per la chiusura delle  partite Iva con pagamento della sanzione ridotta (129 euro – codice tributo 8110) per la mancata dichiarazione di cessione attività. Per quanto concerne la chiusura delle partite Iva inattive, da un’interpretazione letterale della norma e della prassi,sembrerebbe che il provvedimento riguardi le attività di impresa o di arti e professioni o chi, obbligato a presentare la dichiarazione annuale IVA, non abbia adempiuto a tale obbligo; sembrerebbe, quindi, che la chiusura d’ufficio delle partite Iva inattive non riguardi le attività agricole, neanche quelle svolte in regime di esonero, ossia quelle con volume d’affari inferiore ai 7.000 euro.