2 Marzo 2010
59° GIORNATA del RINGRAZIAMENTO

Credo che se noi seguiamo un po’ la cronaca, che i  vari mezzi di comunicazione ogni giorno ci forniscono, rimaniamo talora allibiti; genitori che ammazzano i figli e i figli che sgozzano i genitori; studenti che pugnalano i professori e professori che circuiscono maliziosamente inesperte allieve……………e vari atti  aberranti, di cui si infanga la società.
La sensibilità morale e religiosa della gente dei campi, si ribella dinanzi ad un simile modo di agire, e giustamente invoca maggiore severità e controllo da parte delle competenti Autorità, nei confronti di gruppi dal pensiero perverso, che sembrano perseguire un solo obiettivo: scardinare i nostri tradizionali principi morali, sui quali la storia ha potuto costruire la vita del singolo e della collettività, per buttarci su pericolose strade che si rivelano senza ritorno. La saggezza contadina, anche se sprovvista di lauree, sa ancora distinguere perfettamente  il bene dal male, e opta decisamente per strade migliori, dove l’uomo, il cristiano, il cittadino, possano emergere nella specificità umana e cristiana aperta alle necessità altrui, e nello stesso tempo svolgere pacificamente le loro mansioni al servizio delle Famiglie, della società, e soprattutto di quei valori ideali che stanno alla base di ogni onesto vivere civile.
Ma dove possiamo attingere, senza tema di errori, quei principi e valori basilari, sui quali poter costruire saldamente – sia a livello di singolo che di società – una comunità viva, sensibile ed aperta a quelle grandi ricchezze morali e spirituali che edificano, che costruiscono l’uomo onesto e laborioso, il quale pur nella consapevolezza dei propri limiti, non ha paura  di lanciarsi per nuove strade in agricoltura, strade che onorano la sua intelligenza e rettitudine, di uomo e di cristiano. Credo che al fonte a cui poterci ispirare con sicurezza, è il Vangelo, dal quale emanano le linee fondamentali della Dottrina Sociale  della Chiesa – nella libreria “Filotea” trovate il relativo volume che vi può molto aiutare – dottrina questa, sulla quale poter edificare un modo nuovo di vivere, di operare sul lavoro, di relazionarsi con gli altri, di aiutarsi vicendevolmente: diventare cioè un segnale alto, visibile per tutti, che richiama lo stile di vita della prima comunità Cristiana, narrata dagli Atti degli Apostoli, che in una avvincente carità sociale, ha saputo risolvere tutti i suoi problemi.
Oggi  la nostra società ha un estremo bisogno di forti iniezioni di cristianesimo sociale, che ripropongano più innovativi sul piano del lavoro, dove la giustizia non sia un vocabolo di cui sciacquarsi la bocca, ma la forte ispiratrice e vivificante  di ogni impegno sociale. Ed è questa giustizia che dobbiamo puntare con l’animo dell’allievo che vuole conoscere e far proprie le grandi lezioni del Vangelo, onde salvarsi da quei pericolosi inquinamenti morali, che fanno della disonesta ricchezza il proprio idolo.
Stiamo attenti, miei cari Amici: finora il nostro mondo agricolo era considerato almeno relativamente pulito e sano. Recenti vicende giudiziarie di casa nostra, anche se circoscritte, ci domandano una sofferta riflessione; il coltivatore – se vuol rimanere cristiano – non può battere strade disoneste per facili guadagni, C’è per tutti un altissimo codice morale da rispettare, che non ammette deroghe ! I Coltivatori  Valdostani – quelli veri! – sono orgogliosi di camminare anche oggi su questa strada, nel nome di quella giustizia professionale cristiana, che i nostri Padri ci hanno insegnato.