22 Aprile 2011
AIUTI AGLI AGRICOLTORI : Nota del Presidente Pino Balicco

 
Iniziamo col dire che la situazione generale nazionale non è migliore della Valle d’Aosta che, in particolare,  sconta tre penalità sostanziali : l’essere entrata del “tritacarne” nazionale di Agea dopo altre realtà e quindi di vedersi ad affrontare criticità che altri hanno già affrontato e parzialmente risolto, l’avere una situazione fondiaria particolarissima e unica - forse solo la Liguria ha la frammentazione che abbiamo noi – e il vedere, nel 2010, tutto il lavoro fatto precedentemente  ricoperto dal “refresh” , un nuovo volo aereo con una nuova indagine fotografica aerea , interpretata – a seguito della circolare 43/2009 di AGEA  in maniera totalmente diversa rispetto al precedente. Non si tratta certo di una novità dell’ultimo momento; ho personalmente sottoscritto una comunicazione che evidenziava la situazione fin dal maggio 2010, comunicazione inviata sia alla Direzione di Agea che all’Assessore.
Come se non bastasse la Regione, ma questo crediamo sia nota di merito, ha il suo sistema informatico aziendale (SIAR) sul quale vengono caricate le situazioni specifiche dei terreni di ogni azienda ed è indispensabile quale riferimento per erogare tutti gli aiuti previsti dalla legge regionale 32/2007. Peccato però che il sistema informatico Nazionale di AGEA sia strutturato in maniera diversa, sicuramente meno particolareggiata, di quello regionale e far parlare i due sistemi informatici tra loro pare sia molto difficile.
I tempi di AGEA – inoltre – non sono certamente quelli Regionali e  - bisogna pur che qualcuno lo dica – ci possiamo scordare, anche a pieno regime, che le domande presentate entro maggio vedano il pagamento già a novembre, come accadeva in passato.
Per chiarezza nei confronti degli agricoltori della nostra Regione che, per molti anni, hanno avuto a che fare esclusivamente con la Regione, si deve sottolineare come l’ AGEA abbia sottoscritto, da anni,  una convenzione a livello Nazionale con i CAA ritenendoli l’interfaccia degli agricoltori,  e delegandoli a svolgere l’attività. Per banalizzare e per meglio chiarire, i CAA stanno alle domande di aiuto agricolo come i CAF stanno ai modelli 730. A proposito ricordiamo, inoltre, che recenti disposizioni di legge hanno ulteriormente ancora allargato  le competenze dei CAA.
Le  Regioni, in genere, sono tutte ben contente di non dover svolgere tale attività e di lasciarla – crediamo giustamente nel rispetto dei ruoli – a livelli di rappresentanza esterna alla Pubblica Amministrazione, anche perché - elemento sicuramente non trascurabile - non è tanto comodo (forse nemmeno lecito ?) trovarsi nei panni di chi fa materialmente le domande e poi le controlla……come si usa dire “ controllato e controllore”.
In merito al corrispettivo che viene chiesto agli agricoltori  crediamo che i 3000 utenti del CAA Coldiretti che frequentano i nostri uffici possano certamente affermare  che il personale  lavori con dedizione ed efficacia e crediamo che tale lavoro debba essere pagato, così come devono essere pagate le spese vive e le assicurazioni.
Come oramai noto, il finanziamento che ci derivava da una convenzione con l’Area è venuto a mancare.  
Abbiamo cercato di fare un notevole sforzo per applicare le tariffe più basse possibile,  ( se non in assoluto la più bassa in Italia) a fronte di regolare fattura dalla quale – naturalmente -  si devono togliere l’IVA e le imposte. Malgrado ciò gli importi che vengono pagati dagli agricoltori  sono ancora inferiori a quanto ci è stato finanziato negli anni scorsi. Il tempo passa, i costi aumentano ma la tariffa applicata è diminuita a fronte di equilibri di bilancio trovati – evidentemente – in altro modo.
Detto questo, pur dispiacendoci per primi del mancato rinnovo del finanziamento della attività derivante dalla convenzione regionale – che molte altre Regioni continuano ad applicare – convenzione peraltro parallela alla attività e in base alla quale eravamo tenuti alla gestione e alla trasmissione  alla Area di dati non contenuti nelle domande,  comprendiamo anche che la stessa non sia stata rinnovata. Siamo stati proprio noi – con un articolo apparso su questo stesso giornale di dicembre – a dire che il bilancio regionale tagliava complessivamente 25 milioni al settore agricolo, da qualche parte si doveva pur iniziare, sulla scelta poi – da dove iniziare – siamo parte in causa e, quindi, sospendiamo il giudizio. Ciò detto possiamo garantire la prosecuzione della massima collaborazione – che crediamo non sia mai mancata – nei confronti di Area, anche dividendoci dei compiti per poter accelerare al massimo l’iter delle pratiche a tutto interesse degli Agricoltori.
Infine, ci permettiamo  apportare ancora qualche contributo al dibattito:  perché al posto di pensare a chi fa le domande, a chi le riceve, a chi spedisce le lettere, di chi è la competenza, quali moduli utilizzare, ecc.  ecc, non pensiamo se sia utile  portare a livello Regionale i controlli ? meglio fare i controlli qui o lasciarli ad Agea ? il riconoscimento di Area si è fermato perché – ci è stato detto – era impellente destinare tutte le risorse ( economiche e umane) al recupero dei ritardi nei pagamenti; cosa si pensa di fare ?  Immaginare che le organizzazioni tramite i CAA facciano le domande e che Area possa fare i controlli pensate possa accelerare i pagamenti o ritardarli ancora ?