Le misure che impattano sull’agroalimentare italiano a tutela di un comparto strategico per la crescita del Paese inserite nella manovra economica ammontano ad oltre 2 miliardi di euro.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti, diffusa in occasione all’Assemblea nazionale che si è svolta a Roma ieri, mercoledì 21 dicembre sui provvedimenti che toccano il settore agricolo, inseriti nella manovra approvata in Commissione Bilancio della Camera.
Dall’esenzione Irpef all’azzeramento dei contributi per i giovani imprenditori agricoli, dal credito di imposta esteso al primo trimestre 2023 contro il caro energia alle risorse per la sovranità alimentare, dai buoni lavoro per semplificare le assunzioni al fondo per l’innovazione e la digitalizzazione fino al contenimento dei cinghiali.
“E’ una finanziaria nel complesso positiva poiché il Governo è riuscito a dedicare la giusta attenzione al settore agroalimentare, attraverso importanti novità e la conferma di misure strategiche per il sostegno delle attività imprenditoriali agricole” spiegano Alessio Nicoletta ed Elio Gasco, rispettivamente Presidente e Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta. “Avremmo tutti voluto certamente qualcosa di più, ma occorre tenere conto dei limiti e della situazione economica del Paese”.
Punto forte della manovra “agricola” è il fondo per la sovranità alimentare finalizzato a rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale anche con interventi per valorizzare il cibo italiano di qualità, ridurre i costi di produzione per le imprese agricole, sostenere le filiere e garantire la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari in caso di crisi di mercato.
Per queste finalità sono stati stanziati 100 milioni nel triennio. Un budget di 225 milioni è messo a disposizione di progetti di innovazione, dalla robotica alle piattaforme e infrastrutture 4.0 mentre viene istituito un fondo di 500 milioni per il 2023 per sostenere gli acquisti di prodotti alimentari di prima necessità destinato ai soggetti con Isee non superiore a 15mila euro.
Nella manovra trova spazio anche l’attenzione anche al caro energia per cui viene riconosciuto, per il primo trimestre 2023, il credito di imposta in favore delle imprese agricole e per i contoterzisti, pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante per la trazione dei mezzi utilizzati, credito di imposta riconosciuto anche per la spesa sostenuta per l’acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all’allevamento.
“Fondamentale anche l’aiuto per i giovani ed il ricambio generazionale: è previsto, infatti, per il 2023 l’esonero contributivo, per un periodo massimo di ventiquattro mesi, in favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, con età inferiore a quarant’anni che si insediano per la prima volta in agricoltura tra il primo gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023” sottolineano ancora Nicoletta e Gasco.