17 Settembre 2020
Elezioni regionali 2020, da Coldiretti un decalogo di proposte ai candidati

“Le aziende agricole valdostane sentono forte l’esigenza di poter contare su un governo che, indipendentemente dal colore politico, possa offrire continuità alle politiche agricole valdostane”

Le elezioni regionali che si terranno in Valle d’Aosta il 20 e 21 settembre 2020 rappresentano un momento di svolta per la regione, perché arrivano dopo anni travagliati a livello politico, sociale ed economico ed in una fase fortemente influenzata dalla crisi causata dalla pandemia da Covid-19. Il mondo agricolo valdostano rivendica la sua centralità per la ripartenza e chiede di non essere trascurato e, per questo motivo, il Consiglio direttivo di Coldiretti Valle d’Aosta ha inviato un documento a tutti i candidati con dieci proposte che vertono su altrettanti punti-chiave per dare all’agricoltura l’importanza e le garanzie che merita.
“Il mondo dell’agricoltura valdostana è da sempre in prima linea nella gestione e nella conservazione del territorio di una regione come la Valle d’Aosta che, per conformazione, evidenzia numerose fragilità idrogeologiche e si misura con il fenomeno dell’abbandono delle zone più impervie – sottolinea Alessio Nicoletta, presidente di Coldiretti Valle d’Aosta. Le aziende agricole valdostane sentono forte l’esigenza di poter contare su un governo che, indipendentemente dal colore politico, possa offrire continuità alle politiche agricole valdostane. Il settore agricolo ha bisogno di tempo per progettare e per raccogliere i frutti degli investimenti fatti, ed in generale la Valle d’Aosta necessita di una maggioranza coesa che garantisca un equilibrio di governo”.
Il decalogo stilato da Coldiretti punta, a livello politico, sull’istituzione di un Assessorato Agricoltura e Turismo che fornisca una regia forte che si dovrà occupare in maniera esclusiva delle politiche agricole e turistico-ricettive della Valle d’Aosta, e ad una promozione ed incentivazione della filiera corta che favorisca l’utilizzo di prodotti agricoli valdostani nelle attività ricettive e nella ristorazione. Il legame concreto tra agricoltura e territorio deve essere valorizzato con politiche ad hoc che tengano presente anche il contenimento della fauna selvatica. Serve una semplificazione burocratica, soprattutto in un momento fondamentale come il delicato passaggio alla nuova programmazione del Programma di sviluppo rurale il quale, però, non può essere ritenuto sufficiente: vanno attivate misure specifiche di integrazione economico-finanziaria, in particolare per i settori più delicati dell’agricoltura valdostana.
Il mondo agricolo non può fare a meno dell’acqua, pertanto occorre riprendere la revisione del Piano tutela Acque definendo con rigorosa certezza la priorità dell’utilizzo delle stesse nei confronti del settore agricolo. Così come è necessario rivedere ed attualizzare la legge sugli agriturismi ed il Manuale degli standard costruttivi, in particolare alla luce delle nuove disposizioni legate al contenimento del contagio da Covid-19. L’ultimo punto del decalogo riguarda il completamento del riordino fondiario, portando a termine un percorso virtuoso iniziato anni fa.

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