22 Dicembre 2010
FINE ANNO: BILANCI E PREVISIONI IN CHIAROSCURO

        Con piacere vi porto il saluto della Organizzazione, mio personale e della Giunta Esecutiva. La prossimità con la fine dell’anno induce ad augurare a tutti un futuro migliore, futuro nel quale tutti noi confidiamo, malgrado le nubi della crisi economica e delle annunciate prossime restrizioni finanziarie pesino sulla nostra attività. La “crisi” non è certo finita ma si deve rilevare come  alla evidente contrazione dei consumi,  che incide  certamente sui prezzi e  sugli investimenti, si contrappone un nuovo e rinnovato interesse dei consumatori verso la qualità, verso le piccole produzioni di nicchia, verso un  rapporto “vero” tra produzione e consumo. L’interesse generale che si nota su problemi come quello della etichettatura trasparente, degli OGM e della salvaguardia del Made in Italy sono un segnale che dobbiamo saper cogliere e valorizzare.
Il sostegno economico della Agricoltura è un dato di fatto, ma nessuno si scandalizzerà di ciò se l’agricoltura saprà e riuscirà a restituire alla società patrimoni comuni, come un ambiente sostenibile, prodotti sani e buoni, il mantenimento della biodiversità, il presidio e la tutela del territorio. Tutto ciò è nelle mani degli agricoltori e la società sembra essersene accorta; non lasciamoci sfuggire questa occasione, soprattutto nella nostra Regione dove le produzioni sono, tutto sommato, limitate e di alta qualità.
Certo i prezzi agricoli sono forse  “ il ”  grande problema della agricoltura. Il sostegno è indispensabile per la vita delle nostre aziende anche perché le cifre che incassiamo dalla vendita o dal conferimento dei nostri prodotti sono troppo bassi.
Vedete, siamo abituati a dire che il costo del lavoro è troppo alto, allora voglio provare a ribaltare il ragionamento, forse in maniera un poco provocatoria, ma non credo sia sbagliato sostenere che chi lavora nelle nostre aziende faccia un lavoro impegnativo e che debba essere pagato il giusto.
Siamo ancora fortunati perché siamo tra le Regioni con il prezzo del latte remunerato meglio ma il prezzo del latte non ci permette di coprire i costi del personale. E allora,  è la manodopera che costa troppo o il latte che viene pagato troppo poco ?   
Se poi a ciò sommiamo il reale altissimo utilizzo di forza lavoro a causa delle difficoltà che il territorio montano ci riserva, due più due per noi fa sempre quattro e diventa indispensabile il sostegno, allora il cane si morde la coda ma se mancheranno le risorse anche il cane non avrà più la coda da mordere !
Sono, quindi, indispensabili  politiche – soprattutto Comunitarie – diverse, si deve iniziare a privilegiare i professionali, chi vive solo di agricoltura, e sostenere in maniera diversa, che non deve pesare sul bilancio agricolo, ( ambiente ?) chi si occupa di agricoltura come seconda o terza attività e contribuisce più al mantenimento dell’ambiente e al presidio del territorio che non al fattore economico.
Per chiudere torno all’inizio del mio discorso; noi per primi, ma soprattutto la parte Politica che studia i fenomeni e indica le strategie ( a tutti i livelli, dalla U.E. ai Comuni passando per le Regioni) dobbiamo saper leggere i segnali, cercare di interpretare cosa vogliono la società e l’economia, essere pronti a seguire i bisogni ma anche avere  l’orgoglio e la voglia, che noi Coldiretti abbiamo, di arrivare qualche volta ad essere noi  a “guidare” , almeno per quello che ci compete.    
Se non altro chiudiamo l’anno con alcune buone notizie a livello Nazionale, con   la stabilizzazione dall'1 agosto 2010 delle agevolazioni previdenziali agricole per le zone svantaggiate e di montagna, si rendono permanenti le agevolazioni per la piccola proprieta' contadina e si abrogano gli aumenti previsti per l’assicurazione generale obbligatoria per lavoratori dipendenti, autonomi e coltivatori diretti.                                            Grazie a tutti, tanti auguri  e buon lavoro !