18 Gennaio 2011
MADE IN ITALY : ECCO FINALMENTE LA LEGGE SU NUOVA ETICHETTA CIBI

 Ricordando come – in occasione della presentazione del disegno di legge di iniziativa popolare nel 2003  ad Aosta siano state raccolte oltre 2500  firme – Coldiretti VdA annuncia l’approvazione della legge “Disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari” da parte della Commissione Agricoltura della Camera. Si conclude un iter che ha visto  anni di impegno della Coldiretti  per assicurare la trasparenza di quanto si porta in tavola. La maggiore organizzazione agricola italiana ed europea festeggia  l’approvazione definitiva della legge salva Made in Italy sull’obbligo di indicare la provenienza degli alimenti in etichetta con la preparazione di una salsiccia di 100 metri in Piazza Montecitorio da offrire a rappresentanti istituzionali e ai parlamentari.
L’articolo centrale della legge è il numero 4 sull’etichettatura dei prodotti alimentari. Vi si prevede che - sottolinea la Coldiretti - al fine di assicurare ai consumatori una completa e corretta informazione sulle caratteristiche dei prodotti alimentari commercializzati, trasformati, parzialmente trasformati o non trasformati, nonché al fine di rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari, è obbligatorio, nei limiti e secondo le procedure stabilite, riportare nell’etichettatura di tali prodotti, oltre alle indicazioni di cui all’articolo 3 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 109, e successive modificazioni, l’indicazione del luogo di origine o di provenienza e, in conformità alla normativa dell’Unione europea, dell’eventuale utilizzazione di ingredienti in cui vi sia presenza di organismi geneticamente modificati (OGM) in qualunque fase della catena alimentare, dal luogo di produzione iniziale fino al consumo finale. Per i prodotti non trasformati - continua la Coldiretti - il luogo d’origine riguarda il paese di produzione. Per quelli trasformati dovranno essere indicati il luogo dove è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale e il luogo di coltivazione o allevamento della materia prima agricola prevalente utilizzata. Entro sessanta giorni dall’approvazione della legge dovranno essere emanati decreti interministeriali (Ministero dello Sviluppo economico e delle Politiche Agricole) con cui verranno definite le modalità per l’indicazione obbligatoria, nonché le disposizioni relative alla tracciabilità dei prodotti agricoli di origine o di provenienza del territorio nazionale. Con gli stessi decreti - evidenzia la Coldiretti - saranno definiti, relativamente a ciascuna filiera, i prodotti alimentari soggetti all’obbligo dell’indicazione nonché il requisito della prevalenza della materia prima agricola utilizzata nella preparazione o produzione dei prodotti. Chi immette in commercio prodotti privi dell’indicazione d’origine rischia una sanzione fino a 9.500 euro.
La legge sottolinea anche all’articolo 5 che le informazioni relative al luogo di origine o di provenienza delle stesse materie prime sono necessarie al fine di non indurre in errore il consumatore medio e l’omissione delle stesse costituisce pratica commerciale ingannevole. In questo modo si assicura lo stop alle pratiche commerciali sleali nella presentazione degli alimenti per quanto riguarda la reale origine geografica degli ingredienti utilizzati. 
Il testo prevede che - ha sottolineato la Coldiretti - l’origine degli alimenti dovrà essere prevista obbligatoriamente in etichetta e non potrà essere omessa anche nella comunicazione commerciale, per non indurre in errore il consumatore. Niente più pubblicità al succo di arancia con le immagini della Sicilia se viene utilizzato quello proveniente dal Brasile, come purtroppo spesso avviene. O ancora, niente pubblicità alla mozzarelle con le immagini del Golfo di Napoli se provengono dalla Germania come è successo per quella diventata blu.
All’articolo 2 della stessa legge - rileva la Coldiretti  si introduce anche il divieto di inserire il nome di formaggi Dop nell’etichetta delle miscele di formaggi. Il nome potrà comparire solo tra gli ingredienti e a patto che la presenza di formaggio Dop non sia inferiore al 20 per cento della miscela. La legge contiene anche altri provvedimenti che - conclude la Coldiretti - vanno dalla promozione di contratti di filiera e di distretto a livello nazionale all’istituzione di un Sistema di qualità nazionale di produzione integrata, fino all’introduzione dell’obbligo per gli allevatori di bufala di rilevare il latte prodotto giornalmente per assicurare la piena trasparenza ai consumatori.

ALIMENTARE: ETICHETTA; COLDIRETTI, OK UE SU LATTE, POLLO E PASSATA

Latte fresco, passata di pomodoro e carne di pollo sono da tempo etichettati in Italia sulla base di norme nazionali che obbligano ad indicare l’origine con il consenso dell’Unione Europea dalla quale arriva l’annuncio che sull’estensione dell’etichettatura a tutti i tipi di carne c’è già l’accordo tra i 27 Paesi. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’Italia è chiamata a svolgere un ruolo da apripista a livello comunitario per la leadership conquistata nella qualità e sicurezza alimentare delle produzioni. I tre precedenti del latte fresco, passata e pomodoro di norme nazionali, una maggiore sensibilità comunitaria sui temi della sicurezza con il via libera all’etichettatura della carne e soprattutto il rincorrersi di emergenze come l’ultima della diossina nelle uova e nel pollo sono - sostiene la Coldiretti - ragioni valide per non cedere alle pressioni delle lobby interessate e per sostenere e applicare la legge nazionale, che è stata formulata nel pieno rispetto della normativa comunitaria. Oggi più che mai la nostra legge nazionale rappresenta un punto a favore della civiltà e della democrazia, ma anche un chiaro monito alla Ue: quando forze sociali, consumatori e cittadini fanno squadra è possibile sconfiggere le lobby e far vincere la gente, se è in gioco la salute e la sicurezza di ciò che mangiamo si deve agire subito e non darsi tre anni per pensarci su, come vuole fare l’Europa”, ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “questa nuova emergenza cozza clamorosamente  con la inerzia  comunitaria. Ecco perché dopo aver approvato la nostra legge italiana dobbiamo applicarla subito anche a costo, se necessario, di aprire un contenzioso con l’Ue perché – ha concluso Marini - dobbiamo confermare ancora una volta che quando si parla di trasparenza, sicurezza e qualità dei cibi italiani ovvero della filiera agricola italiana noi siamo un passo avanti a tutti”. Sono oltre un milione – sottolinea la Coldiretti - i controlli effettuati in Italia tra verifiche e le ispezioni effettuate sul Made in Italy alimentare nel 2010 tra Agenzie delle Dogane, Nas dei Carabinieri, Istituto Controllo Qualità, Capitanerie di Porto, Corpo Forestale e Carabinieri delle Politiche Agricole, Asl, ai quali si è aggiunta l’attività degli organismi privati. Una garanzia che - precisa la Coldiretti - ha consentito di far conquistare nel 2010 il primato nella sanità e nella sicurezza alimentare, con un record del 99 per cento di campioni regolari di frutta, verdura, vino e olio, con residui chimici al di sotto dei limiti di legge. Nel nostro Paese si trova un terzo delle imprese biologiche europee e un quarto della superficie bio dell'Unione, superando il milione di ettari. L’agricoltura italiana vanta inoltre la leadership nei prodotti tipici con 214 prodotti a denominazione o indicazione di origine protetta riconosciuti dall'Unione Europea, senza contare le 4511 specialità tradizionali censite dalle regioni. Ma il Made in Italy a tavola è anche - conclude Coldiretti - l’emblema nel mondo della dieta mediterranea che è stata riconosciuta dall’Unesco anche per il modello nutrizionale ormai universalmente riconosciuto fondamentale ai fini del mantenimento di una buona salute e che si fonda su una alimentazione basata su prodotti locali, stagionali, freschi di cui l’Italia è particolarmente ricca.
I CIBI CON L'ETICHETTA CON L'ORIGINE SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

Cibi con l'indicazione di provenienza
 
E quelli senza
 
Carne di pollo e derivati (norma nazionale)
 
Pasta
 
Carne bovina
 
Carne di maiale e salumi
 
Frutta e verdura fresche
 
Carne di coniglio
 
Uova
 
Frutta e verdura trasformata
 
Miele
 
Derivati del pomodoro diversi da passata
 
Passata di pomodoro (norma nazionale)
 
Formaggi
 
Latte fresco (norma nazionale)
 
Derivati dei cereali (pane, pasta)
 
Pesce
 
Carne di pecora e agnello
 
Extravergine di oliva
 
Latte a lunga conservazione