La nuova Imposta municipale (Imu) introdotta dalla manovra appena varata dal Governo di Mario Monti avrà un impatto pesante sui fabbricati rurali. Vediamo alcuni esempi, sulla base di un’analisi dell’Ufficio Fiscale della Coldiretti. Il comma 8 del decreto istituisce una aliquota ridotta per i fabbricati strumentali agricoli che, in coordinato disposto con l’abrogazione dell’art. 23, comma 1-bis del DL n. 207 del 2008, determina uno specifico obbligo di assoggettamento all’imposta anche dei fabbricati in parola, precedentemente esclusi dall’Ici.
Inoltre, si prevede l’assoggettamento all’Imu anche per i fabbricati ad uso abitativo. Rimane in dubbio l’applicabilità delle nuove misure ai fabbricati per i quali è stata presentata la domanda di variazione di categoria catastale A/6, classe “R”, senza attribuzione della rendita nonché per i fabbricati strumentali non accatastati (anch’essi senza rendita).
Vediamo dunque un paio di esempi, anche qui a cura dell’Ufficio Fiscale Coldiretti. Per un fabbricato di categoria D/10 ad uso stalla di superficie di 480 mq. con rendita di euro 3.800, l’imposta si calcola moltiplicando la rendita per il 5% di rivalutazione. Fanno 3.990 euro che vanno moltiplicati per 60 (coefficiente moltiplicatore fabbricati gruppo D), per un totale di 239.400 euro che va a sua volta moltiplicato per 0,2% (aliquota ridotta). Ne derivano 478,80 euro arrotondati a 479 euro. In caso l’aliquota venga ulteriormente ridotta dal Comune allo 0,1%, il calcolo sarà di 239.400 x 0,1 = 239 euro.
Per una casa di abitazione principale “rurale” di tipo A/3 con rendita catastale di euro 680 si moltiplica la rendita per il 5% di rivalutazione rendita, per 160 (coefficiente moltiplicatore) e per 0,4% (aliquota ridotta). Fanno 456,96 euro, a cui vanno sottratti i 200 euro di riduzione per le abitazioni principali. In tutto si verranno a pagare 256,96
14 Dicembre 2011
Manovra, dall’Imu impatto pesante su fabbricati rurali