2 Marzo 2010
NOTIZIE PREVIDENZIALI dall’EPACA

Il supplemento di pensione Non tutti sanno che – anche dopo la sospirata pensione – si possono richiedere adeguamenti degli importi percepiti in dipendenza di ulteriori contributi previdenziali versati a causa di una  attività lavorativa, che prosegue – e il mondo agricolo ne è un classico esempio – anche dopo il raggiungimento dei requisiti necessari alla liquidazione della pensione.  Riteniamo indispensabile, ancora una volta,  riportare alcune note al riguardo.
Chi ne ha diritto ?:  Tutti i lavoratori – autonomi o dipendentiche proseguono l’attività lavorativa dopo aver già percepito una pensione.
In che termini e con quali scadenze ? – Gli accrediti possono essere richiesti dopo 5 anni dal pensionamento o a distanza di 5 anni dall’ultimo supplemento presentato, è comunque  possibile (per una sola volta nella propria vita)  presentarlo solo dopo due anni, da una delle sopra citate scadenze, a patto che si siano compiuti gli anni per il pensionamento di vecchiaia (60 anni per le donne e 65 per gli uomini)
Da quando decorre l’eventuale aumento? - Dal mese successivo a quello di presentazione della domanda (qualora l’istituto ritardi l’elaborazione della pratica verranno comunque accreditati gli arretrati)
Dove va presentata la domanda? - Naturalmente i nostri uffici EPACA sia di zona che provinciale sono a disposizione per la presentazione di tali domande in forma del tutto gratuita
Ricordiamo che alle pensioni integrate al minimo viene aumentata la quota effettiva di pensione e non l’importo in pagamento.  Ne consegue che in molti casi da un punto di vista pratico non vi sia un aumento visibile. Inoltre è bene sapere che all’atto della liquidazione della pensione l’Inps tiene conto al massimo di 40 anni di contributi per la definizione della pratica mentre con i supplementi di pensione vengono riconosciuti tutti i periodi e quindi in teoria all’infinito.
Totalizzazione
Molti lavoratori, nel corso della loro vita lavorativa, hanno lavorato in diversi enti con gestioni previdenziali diverse. Oltre alla ricongiunzione dei contributi, che sovente è onerosa, è possibile effettuare la totalizzazione:  in pratica ogni gestione pensionistica paga una parte di pensione.
La totalizzazione può essere richiesta da tutti coloro che non possiedono una pensione e che hanno  almeno 3 anni di contributi versati in ogni gestione a cui si è stati assicurati.
Con questo strumento è quindi possibile raggiungere i 20 anni o 40 di contributi a seconda che si voglia richiedere la pensione di vecchiaia o anzianità.
Pensione ai superstiti
La pensione ai superstiti può essere richiesta dal coniuge, dai figli se minorenni, se studenti (fino ai 26 anni) e inabili indipendentemente dall’età purché fossero a carico del decuius.
L’erogazione della  pensione di reversibilità  è subordinata a precisi limiti di reddito pertanto  l’avente diritto potrebbe vedersi ridotti gli importi in riferimento all’entità di tali redditi. 
Ricordiamo che il decesso di pensionato va comunicato al più presto all’ente previdenziale che eroga la pensione e che, onde evitare eventuali indebiti agli eredi, i nostri uffici EPACA sono a disposizione per ogni delucidazione e intervento  in merito
Assegno di invalidità
Per i soggetti che - a seguito di problemi di salute non siano più in grado di svolgere il proprio lavoro-  l’INPS riconosce, dopo visita medica, l’assegno di invalidità e nei casi gravi la pensione di inabilità. Requisito essenziale per l’accesso a tale prestazione è aver versato all’INPS negli ultimi 5 anni almeno 3 anni di contributi e avere dei redditi inferiori ai limiti previsti dalla normativa attuale.
Assegno sociale
Dal 1996 è stato istituito l’assegno sociale che viene erogato a coloro che, pur non avendo raggiunto il minimo contributivo previsto per la pensione di vecchiaia, abbiano una età di 65 anni, cittadinanza italiana e un reddito annuale proprio e/o del coniuge inferiore ai limiti previsti annualmente.
 INAIL   Da questo mese proponiamo una serie di appuntamenti  che riguardano l’INAIL, al fine di poter capire come funziona l’assicurazione infortuni e quali siano le prestazioni che si possono ottenere, anche quelle meno conosciute Innanzi tutto iniziamo a capire chi deve assicurarsi all’INAIL: qualunque soggetto che svolga attività lavorativa retribuita utilizzando macchine, apparecchi, impianti o che operi in ambienti organizzati ha obbligo di essere assicurato.
Sono quindi assicurati i lavoratori dipendenti, i coltivatori diretti, gli artigiani, i coadiuvanti commercianti i lavoratori parasubordinati, i lavoratori assunti con i voucher iscritti nelle relative gestioni, così come sono iscritte – con recente normativa - anche le casalinghe .
Chiariamo inoltre che viene considerato infortunio – e quindi vi è la possibilità di indennità - quando contemporaneamente si verificano a) l’occasione di lavoro b) causa violenta c)  il verificarsi della  lesione, in pratica, il classico “farsi male”  mentre si lavora.
Affinché venga riconosciuto un infortunio - soprattutto nel caso dei lavoratori autonomi -  deve essere presentata la denuncia di infortunio dal datore di lavoro per i dipendenti ( il dipendente ha sempre l’obbligo di avvisare il datore di lavoro se si fa male) oppure dal titolare di azienda per sé stesso e per i coadiuvanti. Non è obbligatorio presentare la denuncia di infortunio quando  la prognosi è inferiore ai 3 giorni e va – assolutamente presentata  entro 2 giorni dalla data del primo certificato medico per il titolare e i coadiuvanti oppure entro due giorni da quando il datore di lavoro riceve il certificato medico dai dipendenti
L’invio da parte del pronto soccorso  del certificato medico non sostituisce in nessun caso la presentazione della denuncia di infortunio. A questo proposito ricordiamo che la mancata o ritardata presentazione della denuncia di infortunio comporta l’applicazione di una sanzione di 1.290 euro da parte dell’INAIL e 1.290 euro da parte della Questura.
Ricordiamo ancora che il patronato EPACA fornisce il servizio di compilazione e di trasmissione della denuncia di infortunio in forma del tutto gratuita.
             INDENNITA’ DI MALATTIA PER GLI AUTONOMI :
Ricordiamo che a seguito di recente modifica della legge  regionale 21/81 ,  su iniziativa della Coldiretti/EPACA Valle d’Aosta, si prevede l’erogazione di una indennità giornaliera  a favore dei lavoratori autonomi in caso di malattia. L’indennità  viene corrisposta per 30 giorni. Tra le modifiche alla legge è stata inserita anche una indennità  per gli infortuni non legati alla attività lavorativa.
Come al solito l’EPACA è a disposizione dell’utenza con qualificata e gratuita assistenza.