18 Ottobre 2010
OGM: ANCHE IN REGIONE STOP ALLA COESISTENZA

Anche la Commissione Regionale che si occupa della coesistenza tra OGM e colture tradizionali – su proposta del direttore della Associazione, Ezio Mossoni – ha deciso di allinearsi alla posizione unanime assunta dagli Assessore Regionali all’Agricoltura alla fine dello scorso mese di settembre e confermato dai Presidenti delle Regioni nel corso della Conferenza delle Regioni del 14 ottobre.  Con il nuovo quadro normativo comunitario – che ricordiamo apre sostanzialmente agli Stati membri la possibilità di decidere sull’uso degli  OGM – il problema non è più quello di stabilire la coesistenza tra colture OGM e tradizionali ma scegliere se praticare – o meno – le colture transgeniche. La Conferenza Stato Regioni ha, inoltre, attivato la richiesta per  aprire il ricorso alla clausola di salvaguardia  con   la quale Austria, Lussemburgo, Ungheria, Grecia , Francia e Germania hanno già vietato il mais Mon 810, mentre Austria, Ungheria e Lussemburgo hanno vietato anche la patata Amflora.  Gli Organismi geneticamente modificati spingono verso un  modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione ed è il grande nemico della tipicità e della distintività dei nostri prodotti. La scelta di non utilizzo nei confronti degli OGM non è frutto di approccio  ideologico ma riguarda una precisa posizione economica per il futuro che vuole mantenere saldo il rapporto con i consumatori.  Il tracollo delle superfici europee destinate agli OGM ( consentiti solo in 6 Paesi su 27) dimostra che non c’è neanche la convenienza economica. Volendo anche approfondire la questione coesistenza,  situazioni come quelle della nostra Regione impone – senza dubbio – la creazione di un'unica area OGMFree in quanto nessuna norma è in grado di garantire la coesistenza. Infatti la superficie agricola utilizzata è di circa 52.000 ettari di cui 36.000 di alpeggio per un complessivo di circa 300.000 particelle !  Di queste circa 220.000 sono di una superficie inferiore ai 1000 metri e, tra queste, oltre 145.000 particelle sono inferiori ai 500 metri. In tali condizioni si capisce bene che nessuna coesistenza è possibile .   Intanto più di un milione di cittadini dell’Unione europea hanno firmato una petizione per una moratoria sull'approvazione di organismi geneticamente modificati fino a quando non saranno apportate modifiche per rafforzare il sistema di autorizzazione dell'Ue.  In risposta alla richiesta, i funzionari della Dg Sanco e il portavoce del Commissario della salute e delle politiche dei consumatori John Dalli hanno segnalato che la Commissione “si è impegnata a studiare con attenzione gli argomenti presentati dai firmatari della petizione”.