21 Dicembre 2018
Onu, sventata gogna per 85% Made in Italy “Doc”

Pericolo scampato per i prodotti di eccellenza Made in Italy. Il Report annuale della Organizzazione Mondiale della Sanita raccomandava, come si ricorderà, una serie di modifiche alle abitudini alimentari attraverso la riduzione di quelle che definisce “diete non salutari” andando ad individuare quali elementi “pericolosi” zuccheri, sale e grassi. Il problema è che (come quasi sempre) mancavano elementi di equilibrio, con il serio pericolo che l’ONU intendesse introdurre dei “bollini” sugli alimenti a seconda del contenuto, appunto, in grassi, zuccheri e sali. Bollini allarmistici che avrebbero messo alla gogna l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop), dal Parmigiano Reggiano al Prosciutto di Parma fino all’extravergine di oliva (considerato unanimemente un elisir di lunga vita) e, naturalmente, anche per tutti e quattro i prodotti DOP della nostra Regione.
Ora giunge la notizia che l’attenta e preziosa attività diplomatica del nostro Paese ha permesso di evitare i “Bollini” con una decisione che deve rappresentare un freno al diffondersi di sistemi di informazione visiva inadeguati come l’etichetta a semaforo inglese, ma anche il nutriscore francese o i bollini neri cileni che mettono a rischio prodotti Made in Italy dalle tradizioni plurisecolari trasmesse da generazioni di agricoltori che si sono impegnati per mantenere le caratteristiche inalterate nel tempo. Un patrimonio che è alla base della dieta mediterranea che ha consentito all’Italia di conquistare con ben il 7% della popolazione, il primato della percentuale più alta di ultraottantenni in Europa davanti a Grecia e Spagna, ma anche una speranza di vita che è tra le più alte a livello mondiale ed è pari a 80,6 per gli uomini e a 85 per le donne. Un ruolo importante per la salute che è stato riconosciuto anche con l’iscrizione della dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco sin dal 2010.
Ora occorre lavorare perché il bisogno di informazioni del consumatore sui contenuti nutrizionali sia soddisfatto nella maniera più completa e dettagliata, ma anche con chiarezza, a partire dalla necessità di usare segnali univoci e inequivocabili per certificare le informazioni più rilevanti per i cittadini, a partire dall’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti gli alimenti