15 Aprile 2010
RIFIUTI PERICOLOSI – nuove incombenze per le imprese

Con D.M. del 17 dicembre 2009 è stato istituito un nuovo sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Tale sistema - denominato SISTRI - ha lo scopo di informatizzare la filiera dei rifiuti che siano essi pericolosi o no .
Le procedure prevedono  l’obbligo di iscrizione, entro fine aprile, al SISTRI – registro informatico -  nel momento in cui una impresa produce rifiuti pericolosi; ne consegue che chi già aveva i registri di carico e scarico (formulari) e compilava il modello MUD deve iscriversi in quanto già produttore di rifiuti soggetti alla norma, mentre gli altri soggetti dovranno farlo solo e soltanto quanto inizieranno a produrre il rifiuto pericoloso. L’iscrizione deve avvenire in via informatica con il successivo ritiro di una chiavetta USB presso la Camera del Commercio.
Non rientrano in tale norma tutti i rifiuti urbani e quelli assimilati agli urbani ancorché prodotti da una impresa.
Sono inoltre previste delle deroghe per i produttori che trasportano e conferiscono i propri rifiuti in modo occasionale e saltuario per quantitativi che non eccedano i trenta chili o i trenta litri.
I  principali rifiuti pericolosi prodotti dalle aziende agricole sono sostanzialmente due:
1) per le aziende ad indirizzo vegetale (frutticolo/viticolo) residui di prodotti fitosanitari scaduti
2) per le aziende zootecniche residui di farmaci scaduti

La Nostra tesi, che è già stata presentata martedì 13  in occasione  di una specifica riunione organizzata dalla Chambre Valdotaine,   sostiene che i produttori agricoli sono dei produttori occasionali di rifiuti pericolosi e possono quindi beneficiare delle deroghe previste dalla norma. Coldiretti, intanto,  si sta fortemente impegnando in sede Ministeriale al fine  di ottenere alcune modifiche che alleggeriscono l’iter burocratico, anche tenendo conto – soprattutto – della minima quantità di rifiuti annui che una azienda agricola produce.
La nostra tesi ha raccolto consensi e condivisioni al tavolo di lavoro  al quale hanno partecipato sia L’Assessorato all’Ambiente (con la presenza  dell’Assessore Manuela Zublena e della Dott.ssa Ines Mancuso) che il NOE – nucleo operativo dei carabinieri che si occupa della questione -  nella persona del Maresciallo Gai,