Coldiretti Valle d’Aosta esprime soddisfazione per l’impegno assunto, nella seduta del 16 novembre scorso, dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta – e votato pressoché all’unanimità - di procedere ad una mappatura di siti sul territorio regionale funzionali alla realizzazione di nuovi invasi per il potenziale stoccaggio di scorte d'acqua.
“La creazione di nuovi invasi su aree naturali è una misura indispensabile per fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico. Solo aumentando la raccolta di acque piovane è possibile accrescere la disponibilità di acqua sul territorio fronteggiando così, almeno in parte, gli effetti dei cambiamenti climatici e la siccità che quest’anno ha fortemente penalizzato il comparto agricolo” sottolineano Alessio Nicoletta ed Elio Gasco, Presidente e Direttore di Coldiretti Valle d’Aosta.
La richiesta, espressa a livello nazionale dalla Coldiretti alla riunione sui temi del PNRR presieduta dal ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, è che si proceda celermente ad uno stanziamento - stimata la necessità di almeno 1 miliardo di euro – anche attraverso risorse Repower EU e Fondo sviluppo e coesione - per la realizzazione di un piano invasi nazionale, utile ad aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%.
“Coldiretti ha pronti, insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati, una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica” fanno notare i vertici di Coldiretti. “Un intervento necessario anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo. I nostri imprenditori sono già impegnati a fare la propria parte per promuovere l’uso razionale dell’acqua, lo sviluppo di sistemi di irrigazione a basso impatto e l’innovazione con colture meno idro-esigenti, ma non deve essere dimenticato che l’acqua è essenziale per mantenere in vita i sistemi agricoli senza i quali è a rischio la sopravvivenza del territorio, la produzione di cibo e la competitività dell’intero settore alimentare. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Di fronte alla tropicalizzazione del clima occorre organizzarsi per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi per renderla disponibile nei momenti di difficoltà. Per questo servono interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali, potenziando la rete di invasi sui territori”.